La comunicazione ai tempi del Coronavirus


“Che sia un buon 2020!” Questo è l'augurio che ognuno di noi si era fatto all'inizio dell'anno nuovo, ma chi avrebbe mai pensato che ci saremmo ritrovati a vivere una situazione del genere? Un periodo di emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova tutto il mondo della sanità, ma anche quello dell'economia e noi stessi, stravolgendo la nostra quotidianità.

Per cercare di contrastare il Coronavirus (COVID-19), il virus respiratorio che può provocare gravi conseguenze ad ogni persona (giovane e anziana, in stato di salute e non), sono state attuate delle disposizioni governative che hanno stravolto il modus operandi di molte aziende ed attività commerciali. Molte attività hanno ricevuto l'ordine di chiudere: come le scuole, i cinema, i centri sportivi etc. Tutte coloro, invece che hanno la possibilità di far lavorare i propri dipendenti da casa, come uffici, agenzie etc. hanno promosso lo “smart working”. Altre, invece stanno facendo usufruire dei periodi di congedo ordinario e di ferie i propri dipendenti.

Ecco allora che ci si trova a vivere un periodo, chiusi in casa – perché è la migliore soluzione per combattere questo virus - in cui il digitale diventa una grande possibilità per mantenere molte attività attive, e per supportare ogni cittadino nella gestione del lavoro delle normali attività quotidiane.

L'iniziativa Solidarietà digitale

A supporto di tutto ciò, è nato il progetto di “Solidarietà digitale”, l'iniziativa lanciata dal Ministro per l'Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, promossa in tutto il territorio italiano, che vuole aiutare le persone, i professionisti e le aziende a continuare la propria attività e mantenere le proprie abitudini quotidiane. Grazie a questo progetto vengono messi a disposizione di ogni cittadino dei servizi gratuiti che permettono di: lavorare da remoto, leggere un giornale direttamente sul proprio smartphone o tablet, seguire dei corsi online e continuare anche i percorsi scolastici, svolgere a distanza attività di tutti i giorni come fare la spesa, sport, ma seguire anche la vita politica, religiosa o persino gli hobby.

Questi servizi sono resi disponibili da imprese e associazioni italiane e non solo, come ad esempio: alcune compagnie telefoniche offrono un periodo gratuito di connessione illimitata; Amazon offre gratuitamente webinar di formazione destinati ai docenti della scuola primaria e secondaria di I grado, Amazon Web Services mette a disposizione i propri servizi di cloud computing, offrendo soluzioni di smart working, ambienti di collaborazione on-line; Cisco Italia e IBM permettono di accedere gratuitamente alla loro piattaforma per lavorare da remoto; la Repubblica, Gruppo Mondadori, La Stampa offrono gratuitamente abbonamenti per leggere notizie in formato digitale. Queste sono solo alcune delle aziende che collaborano per garantire dei servizi che si possono usufruire direttamente da casa propria, ma nel sito solidarietadigitale.agid.gov.it potete vedere l'elenco completo e fare anche voi la vostra richiesta se avete dei servizi digitali che possono aiutare i cittadini.

La potenza della condivisione sui social

Per quanto riguarda invece l'utilizzo dei mezzi di comunicazione online, oltre al telegiornale e agli articoli digitali, per i social sono stati creati dei progetti in modo da trasmettere informazioni utili e ufficiali come ad esempio Viral Italy. Si tratta di un progetto di comunicazione pro bono che amplifica le informazioni ufficiali provenienti dalle Autorità preposte, combattendo così le fake news e la disinformazione online. La prima regione ad aver aderito è stata il Veneto con la pagina ViralVeneto supportata dal governatore Luca Zaia. Ogni informazione viene presa principalmente dall'Ufficio Stampa della Regione, per poi venir adattata ai social network in modo da rendere le notizie chiare e immediate. Ogni post, oltre ad essere pubblicato sulla pagina come ad es. ViralVeneto, viene contemporaneamente inviato a tutti gli ambassadors che partecipano al progetto (da influencer, ad attori, sportivi - tutti coloro che riescono a raggiungere molte persone) che possono a loro volta condividerli o rispondere ai propri followers in maniera più corretta.

La condivisione sui social attraverso i post e le storie, in questo periodo sta contribuendo non solo a diffondere le informazioni corrette, ma sta aiutando molti ospedali e strutture sanitarie, in che modo? Attraverso le raccolte fondi lanciate da alcuni personaggi famosi, specialmente coloro che hanno centinaia di migliaia di follower, come ad esempio una nota imprenditrice digitale, che il 9 marzo, attraverso una storia e un video su Instagram, ha annunciato l'avvio di una raccolta fondi per il reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Raffaele di Milano ed in meno di 24 ore sono stati raccolti oltre 3 milioni di euro, provenienti da 165.000 donazioni da oltre 92 paesi. È stata la più grande raccolta fondi mai fatta in Europa su GoFundMe. Solo da questo esempio si può capire come sia potente la condivisione sui social.
Da ciò sono partite altre raccolte fondi per molti altri ospedali nel territorio italiano e molti influencer e star stanno continuando a condividere i post e i video, raccogliendo sempre più fondi per aiutare le nostre strutture sanitarie.
 

comunicazione social coronavirus
 

Utilizzando in questo modo i social, si può affermare che si è creata una rete di comunicazione positiva e forte, dove le persone condividono informazioni per aiutarsi a vicenda, per rassicurare attraverso notizie vere, per sostenere attraverso le donazioni e i messaggi di ringraziamento chi sta facendo enormi sforzi come i nostri medici, infermieri e tutti coloro che lavorano nell'ambiente sanitario. Non si era mai vista un'Italia così prima d'ora sulle piattaforme social, e chi l'avrebbe mai detto che sarebbe stato un male a unirci in questo modo. Chissà che possiamo affrontare in questa maniera anche le prossime sfide che ci riserverà il futuro, ricordandoci della comunicazione ai tempi del Coronavirus.